“La verità illumina la giustizia” questo è lo slogan scelto per la XX giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, promossa da Libera, che quest’anno ha scelto la città di Bologna per ospitare questo importante incontro annuale.
La Giornata della Memoria e dell’Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie: più di 900 nomi di vittime innocenti, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
Oltre che le vittime innocenti delle mafie, quest’anno verranno ricordate, in accordo con le associazioni dei famigliari , le vittime della strage del 2 agosto della Stazione di Bologna e le vittime della strage di Ustica, per le quali ricorre il 35esimo anniversario.
Anche i presidi “Silvia Ruotolo” della Bassa Val di Susa e “Don Pino Puglisi” della Val Sangone si sono preparati a celebrare questo importante momento, organizzando eventi pubblici e incontrando i ragazzi delle scuole del territorio, con lo scopo di favorire la nascita di una cultura che rifiuti le scorciatoie e i compromessi ma si adoperi per la ricerca della verità : festeggiare il 21 marzo, infatti, non deve trasformarsi in una vetrina per chi vi aderisce, ma deve essere l’occasione per ribadire un impegno che si concretizza tutti i giorni nelle azioni che si mettono in campo come semplici cittadini e ancora di più in veste di amministratori e politici.
Don Luigi Ciotti esprime molto bene questo concetto invitandoci a riflettere sul fatto che “abbiamo il dovere di riconoscere un’ingombrante e scomoda verità e cioè che le mafie sono presenti perché glielo abbiamo permesso. La mafia è così pericolosa anche per il nostro parlare a vuoto, il nostro promettere e non fare, il nostro immobilismo. La prima mafia da eliminare, è la mafia delle parole”
Le vittime innocenti di mafia hanno pagato con la loro vita il coraggio della testimonianza e della coerenza, non limitandosi a promettere e a parlare a vuoto e soprattutto non restando immobili.
Ecco perchè la lettura dei loro nomi non deve limitarsi ad uno sterile esercizio di memoria: ricordarli significa assumersi pubblicamente l’impegno di seguirne l’esempio, ognuno per quello che può, significa non dimenticare che dietro questi nomi ci sono sofferenze che continuano ancora oggi, come di nuovo ci ricorda Luigi Ciotti: “Non si devono dimenticare i “morti vivi” della mafia, coloro che vivono senza sapere la verità, come i familiari delle vittime, coloro che hanno assistito alle stragi, portando con sé un ricordo e una sofferenza incancellabili, coloro che sono privati della propria libertà perché testimoni di giustizia. Rispetto a un tempo le mafie uccidono di meno, lasciano meno morti sulle strade. Non per sopraggiunti scrupoli morali, ma perché hanno capito che la violenza nuda e cruda è meno efficace dell’utilizzo di altri canali. Sono diminuiti i morti ammazzati, sono aumentati i “morti vivi”.
Per permettere a chi lo desidera di partecipare alla manifestazione di Bologna, i presidi “Silvia Ruotolo” e “Don Pino Puglisi” anticiperanno la celebrazione a venerdì 20 marzo: a Buttigliera alle ore 17 in via Reano 3 davanti al Municipio, la lettura dei nomi avverrà in collaborazione con le scuole;; a Giaveno alle ore 11 in Piazza S. Lorenzo la manifestazione si svolgerà con il patrocinio del Comune e in collaborazione con le scuole locali.
Impegnarsi per arrivare alla verità che illumina la giustizia è l’invito che Libera rivolge a tutti per non vivere il proprio tempo con rassegnazione ma come attori impegnati in prima fila nella difesa della legalità.