QUI IL PRIMO PRIMO RAPPORTO TRIMESTRALE SULLE AREE SETTENTRIONALI, PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO MAFIA.
QUI IL PRIMO PRIMO RAPPORTO TRIMESTRALE SULLE AREE SETTENTRIONALI, PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO MAFIA.
Per il tribunale l’accusa rivolta a don Nuccio Cannizzaro, per aver dichiarato il falso a vantaggio del presunto boss Santo Crucitti è prescritto, il prete non può essere punito. Ieri a Condera, quartiere della periferia nord di Reggio Calabria, in tanti hanno avuto ragione di festeggiare la sentenza. Infatti il processo “Raccordo-Sistema” – con alla sbarra oltre che il parroco anche presunti boss e affiliati della ‘ndrangheta – è praticamente crollato nella sua interezza.
Possiamo dire che insieme all’accusa è venuta meno la speranza che la GIUSTIZIA possa essere portata alla luce, che i giusti possano essere RISCATTATI.
Continua la lettura di 3 anni e 6 mesi di carcere per don Nuccio Cannizzaro…NULLA DI FATTO
a cura di Norma Ferrara il 22 maggio 2014.
Si dice soddisfatto di questa sentenza per il delitto di Mauro Rostagno l’ex pm Antonio Ingroia che dalla fine dell’estate del 1996, quando gli atti passarono alla Dda di Palermo, ha coordinato le indagini per il delitto del sociologo-giornalista ucciso a Trapani il 26 settembre del 1988. Presente all’apertura del processo, cui si è arrivati grazie ad una perizia balistica su un frammento dell’arma che sparò a Rostagno, l’ex magistrato è tornato in aula nella veste di commissario della Provincia di Trapani, parte civile nel processo. Il 15 maggio scorso la Corte ha condannato i boss Vito Mazzara e Vincenzo Virga all’ergastolo e nell’intervista rilasciata a Libera Informazione Ingroia ripercorre alcune tappe di questa inchiesta, sottolineando i numerosi depistaggi “intenzionali” cui è stata esposta e che sono state riscontrati anche nel processo. “Mafia e non solo mafia” – aveva sempre detto negli ultimi anni Ingroia “E ne sono ancora convinto – continua oggi – questa sentenza è una tappa di un percorso verso la verità”.
VIDEO: http://youtu.be/DeNxf_xddew
6 Giugno 2014
In questo numero:
– Arresti Mose, non c’è piu’ tempo
– Contro la corruzione serve una terapia d’urto per passare dagli annunci ai fatti
– Presentazione del Rapporto Ecomafia 2014
– “L’abuso on line: come proteggere i diritti dei minori in rete” per Agenda Impegno
– Regoliamoci: ecco i vincitori!
– Comiso (RG): Intitolazione dell’ aereoporto a Pio La Torre
– Percorsi di verità
– Con Coop Adriatica dona il tuo Ristorno e sostieni la cooperativa “Rita Atria” sui terreni confiscati
– Pietralunga (PG): Prima semina sul terreno confiscato alla ‘ndrangheta
– E!State Liberi 2014 | I campi sui beni confiscati alle mafie
– 1.200 km in bici per i “Fantasmi di Portopalo”
– Rete per l’Integrità di Illuminiamolasalute
– Conferenza stampa di presentazione di Libero Cinema in Libera Terra
– A Pisa l’edicola “I saperi della Legalità”
– Al fianco dei familiari messicani
– Come puoi devolvere il 5X1000
– Bomboniere solidali
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La legalità produce credibilità e fiducia nelle istituzioni ed il Comune, primo baluardo della democrazia e della politica, è l’istituzione che rappresenta più da vicino il cittadino.
1- Chiediamo alle forze politiche di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate,anche solo in primo grado, per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione. Chiediamo, inoltre, che lo stesso criterio sia esteso a tutte le nomine di competenza del Sindaco.
Le mafie non sono solo un problema di ordine pubblico, né costituiscono un pericolo solo per le regioni meridionali. Esse rappresentano la più forte insidia alla convivenza civile, alla saldezza e alla credibilità delle istituzioni democratiche, al corretto funzionamento dell’economia impedendo lo sviluppo della democrazia e il pieno esercizio dei diritti dei cittadini.
2- Chiediamo alla futura Amministrazione Comunale di aderire ad “Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”. Quindi ad impegnarsi concretamente a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui territori da essa governati, adottando procedure che permettano di agire in perfetta trasparenza.
3 – Chiediamo che la lettura amministrazione elabori e attui un piano sulla formazione permanente di amministratori, dirigenti e funzionari del comune di Giaveno sui temi della prevenzione e del contrasto alle varie forme di criminalità e di illegalità.
La corruzione, uno dei problemi più urgenti che tutti siamo chiamati a risolvere, inquina la vita politica e sociale, genera i disservizi, penalizza il diritto e la meritocrazia, mina la fiducia nelle istituzioni. A causa della corruzione il Paese perde importanti opportunità di sviluppo e lavoro, specialmente per i più giovani. Anticorruzione e trasparenza non possono e non devono avere colori politici.
4 – Chiediamo ai candidati Sindaci di aderire alla campagna realizzata da Libera e Gruppo Abele “Riparte il futuro” (di cui si allega il documento), che prevede:
Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.
5 – Chiediamo che il Comune, in ottemperanza alla legge regionale n. 14 del 2007, si impegni nel celebrare ogni anno il 21 di marzo, la giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, e nell’attivare tutti gli interventi previsti dalla legge.
L’Amministrazione Comunale deve considerare la sicurezza di studenti e personale una priorità assoluta.
6 – Chiediamo venga predisposto un piano di verifica che tutti gli edifici scolastici di proprietà dell’Amministrazione (compresi gli asili nido) siano in possesso dei certificati di collaudo statico, di agibilità sanitaria, di prevenzione incendi e delle dichiarazioni di conformità degli impianti tecnici e che, in base alle risultanze, venga realizzato,finanziato e reso pubblico un cronoprogramma di interventi per mettere in sicurezza gli stabili che ne fossero parzialmente o totalmente privi.
Il gioco d’azzardo è un fenomeno sempre più dilagante che per un numero crescente di persone diventa patologia e ne erode la vita, con conseguenze drammatiche sia economiche che sociali.
7 – Chiediamo alla futura amministrazione un’attenzione al gioco d’azzardo, da attuarsi con di iniziative concrete a tutela in particolare dei giovani e delle categorie più vulnerabili.
Chiediamo che il Comune:
Questo manifesto rappresenta un programma di lavoro che durerà fino alla scadenza del mandato comunale. Chiediamo pertanto che l’amministrazione si impegni a verificare semestralmente l’attuazione dei punti previsti dalla piattaforma.
Di seguito vi elenchiamo i candidati sindaco della BASSA VAL SUSA e della VALSANGONE che hanno aderito alla campagna di RIPARTE IL FUTURO in riferimento alla TRASPARENZA fin dal momento della campagna elettorale diventando “Candidati trasparenti” (cliccando sul nome del sindaco potrete vedere la loro candidatura trasparente).
Comune di GIAVENO
Comune di SANGANO
Comune di ALMESE
Comune di CASELETTE
Comune di CONDOVE
Una beffa per Nino Di Matteo. Una circolare del Csm ha praticamente azzerato il pool di Palermo, che non può più fare nuove indagini sulla trattativa fra i vertici della mafia e pezzi dello Stato.
La direttiva ordina che tutti i nuovi fascicoli d’inchiesta sulla mafia debbano essere affidati esclusivamente a chi fa parte della Dda, la direzione distrettuale.
ESCLUSI DALLE INDAGINI. Come si legge su Repubblica, Di Matteo è formalmente scaduto da quattro anni, ufficialmente è assegnato al gruppo che si occupa di abusi edilizi. Roberto Tartaglia, invece, non fa ancora parte della Dda. Fino ad oggi, i due magistrati che hanno istruito il processo in corso a Palermo sono stati solo «applicati» al pool.
Il terzo componente del gruppo, Francesco Del Bene, è l’unico ancora legittimato a fare nuove indagini, ma fino al primo giugno, poi è previsto che scada anche lui dall’incarico decennale in Dda.
INCHIESTA SULLA FALANGE ARMATA. La circolare del Csm, che non ammette deroghe, è stata spedita a tutte le procure d’Italia e stabilisce che nessun nuovo fascicolo antimafia possa più essere gestito da chi non fa parte della direzione distrettuale, «salvo casi eccezionali».
Alla procura siciliana, che aveva acquisito una competenza unica a riguardo, nessuno ha voglia di commentare. Ma il malumore cresce.
Il pool di Palermo, tra le altre cose, stava cercando di chiarire il ruolo della misteriosa Falange Armata, la sigla che rivendicava gli attentati del 1992-1993 ai centralini delle agenzie di stampa e che è ricomparsa in una lettera minacciosa spedita in carcere al boss Totò Riina.
SE QUESTA CIRCOLARE FOSSE STATA APPLICATA AI TEMPI DI FALCONE E BORSELLINO, QUESTI NON AVREBBERO POTUTO ISTITUIRE I MAXI PROCESSI.
Martedì, 06 Maggio 2014
Interpellanza alla camera http://youtu.be/hjAnzB-hB2Y
Lo scambio elettorale politico-mafioso è un reato disciplinato dall’articolo 416 ter del codice penale italiano, inserito nel libro secondo. Il reato è stato introdotto dal D.L. n. 306 del 1992 convertito con modificazioni dalla legge n. 356 del 7 agosto 1992 e modificato ancora il 16 aprile 2014 sotto la spinta di quasi 500mila cittadini che hanno firmato la campagna Riparte il futuro.
L’articolo, che vuole contrastare i legami politico-mafiosi, è strettamente connesso con la fattispecie prevista dall’art. 416 bis: infatti prevede la pena per chi ottiene la promessa dei voti dalla criminalità organizzata (il procacciamento di voti per sé o per altri o l’ostacolo al libero esercizio del voto rientra tra i programmi dell’associazione mafiosa) in cambio della erogazione di denaro.
(VEDI I DUE TESTI DI LEGGE A CONFRONTO)
Ci rivolgiamo a tutti i candidati sindaco alle elezioni amministrative di maggio 2014 di qualunque partito, lista e schieramento: anti corruzione e trasparenza non possono e non devono avere colori politici. Se siete d’accordo con quanto segue l’asciate un commento nell’apposita sezione. Potete mandare il CURRICULUM e le altre informazioni liberavalsangone@gmail.com cosi da potervi dedicare una pagina personalizzata
Ai candidati sindaci chiediamo di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione in tre modi:
1 – Rendendo trasparente la propria candidatura in campagna elettorale, attraverso la pubblicazione del proprio Curriculum Vitae, la propria storia giudiziaria, la propria situazione reddituale e patrimoniale e autodichiarando potenziali conflitti d’interesse.
2 – Promettendo di adottare la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni.
La delibera richiede:
3 – Impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro i successivi 200 giorni
Per ulteriori delucidazioni ci si può informare direttamente dal sito di “Riparte il Futuro” o nella sezione “Domande”
La riforma del 416ter è legge: una buona notizia, con un errore da correggere
E’ stato FINALMENTE approvata la legge che sanziona IL VOTO DI SCAMBIO!
Molte sono le polemiche che hanno accompagnato il lungo percorso di questa legge voluta dallo stesso FALCONE più di 20 anni fa. In un primo tempo, alla stesura della legge, alla Camera è stato votato all’unanimità, il testo che prevedeva l’introduzione delle “famose parole” ..
“E QUALUNQUE ALTRA UTILITA’ ” riferito a qualunque beneficio il politico o il mafioso potesse ottenere dallo scambio.
Tale scambio si chiedeva di punirlo con una pena che andava da 7 a 12 anni di carcere, ma una volta in Senato, una forte opposizione si è alzata, motivandola che si poteva incorrere in “anticostituzionalità” in quanto una pena simile era già applicata per altro reato (associazione a delinquere di stampo mafioso). Inoltre il testo si prestava ad interpretazioni tali da compromettere anche cittadini all’oscuro di “trattare con mafiosi”.
Quindi, se da una parte siamo contenti che la legge sia stata approvata, resta ancora qualcosa da migliorare, da qui la campagna di RIPARTE IL FUTURO
SOSTENIAMO QUESTA CAMPAGNA FIRMANDO